lunedì 16 gennaio 2012

La teologia del lavoro

Prossimo post lunedì 23 gennaio



Questa è passione, pensai. Che cosa posso fare per lui.
“E lei vorrebbe che questa storia diventasse parte di ciò che vende, che le persone che scelgono i vostri rubinetti ripercorrano nella loro coscienza questo tragitto per cogliere il valore che ha permesso un gesto così automatico da diventare inavvertito. Che quando le madri insistono con i figli perché questi si lavino le mani, trasmettano loro questa consapevolezza profonda del lavoro dell’uomo e del suo significato”.
Sì. E’ quello che vorrei. Vorrei fare cultura, oserei dire teologia”.
“La capisco. Anzi la ringrazio per avermi aperto gli occhi su questo mistero. Per avermi ricordato il gusto della vita”.
Sembrò scosso da quello che avevo detto. Per inciso era esattamente ciò che pensavo. Non stavo prendendomi gioco di lui rispondendo ciò che si aspettava da me. Mi fissò a lungo, con uno sguardo che sentii scendere fin nel più buio angolo della mia anima. Si ritrasse da quella esplorazione con un’espressione in parte sorpresa in parte rassicurata, sicuramente soddisfatta. Mi sorrise. Risposi senza eccedere, come a confermare una scoperta a lungo attesa, con quella asciutta austerità che connota molte amicizie maschili, dove le parole non solo non aiutano, ma danneggiano, rivelando la falsità che cercano invano di nascondere.
Torniamo in ufficio. Ci sono un paio di cose che può fare per me”.
Quando risalii in macchina mezz’ora dopo, prima di spostare il pensiero sul Parioletti al quale stavo andando a illustrare la mia proposta, mi soffermai a riflettere su quello strano incontro, nato difficile e completato come una sinfonia. Provai un piacere leggero. Avevo scoperto un uomo che credeva che anche produrre rubinetti potesse avere un senso nell’ordine della vita. E che alla fine mi aveva chiesto di fargli una proposta per un piano di miglioramento della sua strategia commerciale, con particolare riferimento all’esportazione. Mi parve però che più che trovare un nuovo cliente, avevo scoperto un potenziale amico, una persona con la quale condividere il senso del lavoro.
Un buon inizio di settimana. 

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