giovedì 10 novembre 2011

L'aiuto di Irene

Prossimo post Lunedì 14 novembre






Chiesi aiuto ad Irene: sicuramente amo scrivere una proposta personalizzandola così da far capire, anche nel testo, che è mia intenzione mantenere la promessa di essere vicino al cliente e di essere… committed…
Aperta parentesi. Ora è necessario una precisazione: detesto usare termini non italiani quando non ce ne è bisogno. Fa cafone, come il diamante secondo Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany. Ma è anche vero che c’è una ricchezza nelle lingue che sarebbe da sciocchi sprecare. Ora committment, e i suoi derivati, è una di quelle parole che non riesco a tradurre senza tradire, senza asciugarla non dal grasso che la rende esagerata, ma dalla linfa che le dà vita. Perché commitment è molto più che impegno, è dedizione anche fisica, avvolgente, intensa. Uno sforzo senza fine, senza limiti, senza riserve.
E’ questo che dice la nostra promessa: siamo… commited ai vostri obiettivi. Chiusa parentesi.
Torniamo a noi. Dicevo che mi piace personalizzare le proposte, ma senza farmi male. Se esistono delle parti ripetitive, inutile inventare l’acqua calda ogni volta. Taglia e incolla. Con giudizio.
Chiesi quindi ad Irene da quale altra proposta potevamo partire per redigere l’offerta che avrebbe potuto farci veleggiare verso nuovi lidi.
E insieme controllammo l’indice.


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